Razza riconosciuta Mipaab (Ministero dell’agricoltura, unico ente che riconosce le razze italiane)
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La Gallina Siciliana
La razza più antica d’Europa
Storia della razza
La sua storia è cosi antica che si perde nella stessa storia e cioè nel punto in cui l’uomo, con l’uso della scrittura finalmente ha potuto tramandare ai posteri la propria conoscenza.
La caratteristica cresta a corona di questa gallina ne ha fatto un pollo d’ èlite ma nonostante ciò la selezione si è concentrata anche sulle uova, di fatti oggi è tra le razze più produttive, al pari con la Livorno e delle Australorp.
La storia di questa razza è riconducibile a un tipo selvatico di polli diffuso in medio oriente come testimoniato dai vasi e dall’esistenza d’ egiziana Dandarawi e oggi questo si può dire grazie alla genetica.(1s)
La documentazione parte dai mosaici e dalle rappresentazioni su vaso in epoca Greca e poi Romana, in Libia è presente un gallina con cresta coronata che si chiama tripolina, una razza che però a poco a che vedere con la siciliana per i caratteri troppo difformi e probabile che siano stati proprio i romani a portare il Libia questi polli, dalla Sicilia.
Il gallo coronato è rappresentato in epoca greca in molte monete coniate dai Greci sicilioti.
Moneta del terzo secolo, la figura con del gallo ricorda un combattente asiatico con portamento quasi eretto ,anche la siciliana oggi ha conservato questo portamento anche se non in modo esagerato. I galli nel periodo Greco erano culturalmente molto considerati ne parla Pausania il Periegeta (IIsec. dC): “ era nera come un corvo – detta anche kóssyphos che in greco significa merlo – era barbuta e aveva una cresta che sembrava un anemone (Aldrovandi,1600);L’ Anemone coronaria è una pianta della famiglia delle Ranunculaceae. La parola coronaria ci riconduce alla corona ma anche la ranuncolo ci riconduce alla “Ranunculus acris “ una pianta dal fiore a cinque petali e molto rotondo che ha una forma circolare. L’iconografia sui vasi ci viene d’aiuto perchè visivamente ci comincia a vedere il carattere della cresta.
Museo di Gela
Nel vaso, visibile nel museo di Gela i dettagli della colorazione e della cresta cominciano a farci pensare che si tratti proprio della nostra razza .
Alabastron Corinzio decorato con due galli – PF.0092 Origine: Libano Circa: 600 a.C. – 400 a.C.
La gallina fu importata anche all’estero in Inghilterra e in America, nella prima
fu chiamata Siciliana Flower Birds e nella seconda Sicilian buttecup entrambi i nomi sottolineano la cresta rotonda che ricorda il fiore .
I documenti cominciano a farsi più visibili nel periodo Romano dove con i mosaici finalmente si può rappresentare la terza dimensione, cosa che non era possibile con la pittura e con le monete.
La Siciliana trae origine da polli asiatici e poi per più di due millenni selezionati dall’uomo per trarne il massimo rendimento economico.
La siciliana è passata indenne attraverso i secoli grazie forse alla sua cresta che gli conferisce un aspetto regale e di fierezza anche al suo carattere battagliero e autonomo, in periodi di forte crisi economica, non ha richiesto molte cure.
Nel settecento era molto diffusa soprattutto nelle corti reali e nei principi e ironia della sorte il Principe Galletti, di origine pisana, a causa delle persecuzioni si trasferì in Sicilia, la volle dipinta nel suo palazzo di San Cataldo in provincia di Caltanissetta. Lo stemma della casata riporta un gallo con la corona e per questo fu adottata dallo stesso principe e la Città stessa si rese custode di questa razza. E’ ancora il simbolo della città. Rappresentata in varie iconografie.
1700 presso palazzo Galletti San Cataldo.
Il centro della Sicilia è stato un luogo naturale di conservazione, perchè poco accessibile e naturalmente isolato da alte montagne, l’Etna, le Madonie e i monti Sicani hanno fatto da scudo all’introduzione di altre razze alloctone e se da un lato questo ha causato un arretratezza economica dall’altro lato ha permesso la conservazione. Molti ceppi sono rimasti immutati per secoli e secoli, mentre nelle coste il contatto con altre razze era all’ordine del giorno e il rischio di inquinamento genetico molto alto.
Un tentativo di selezione fu fatto dal prof. Tucci (che ne redasse lo standard nei primi anni del secolo scorso)
Il prof .Tucci studiò anche le tripolitane una razza libica simile alla siciliana ma più piccola e di colorazione diversa, orecchione bianco a differenza delle Siciliane che è stato rosso con un pò di bianco.
Il professore Tucci descrisse nei particolari la razza avendola allevata e conoscendo anche la tripolina che selezionava nella ex colonia in Libia.
La descrizione riguarda soprattutto l’aspetto produttivo della razza ma comunque rimane ancora oggi con queste identiche caratteristiche segno che la razza è ben fissata nei caratteri ormai da secoli.
“GLI ALLEVAMENTI DEL BESTIAME IN TRIPOLITANIA” (1931).
“…La produzione media di uova, pesanti dai 60 ai 70 grammi ciascuno, è di 160 170 annue in galline di seconda fetazione.
La piccolezza dello scheletro ed il discreto sviluppo del petto e delle anche fanno del polo siciliano un buon produttore di carne, che è sempre sapida e gustosissima.
Cova difficilmente la gallina siciliana. Questa diventa più facilmente chioccia nei mesi di luglio ed agosto, quando la deposizione si è di molto ridotta.
La rusticità la sobrietà, la resistenza alle malattie più comuni, l’adattabilità di vivere e continuare a produrre anche in piccoli ambienti, ecc., fanno della gallina siciliana per i nostri paesi meridionali, un animaletto preziosissimo e di gran reddito.
Nascono i pulcini sempre vispi e robusti, crescono rapidamente, prima dei 20 giorni si distinguono già i sessi; dopo 2 mesi e non più i galletti debbono essere separati dalle pollastrine.
A 7 ed 8 settimane i galletti bene alimentati possono essere condotti sul mercato per il consumo.
La livrea delle galline siciliane da me selezionate è la dorata con le sue gradazioni.
La produzione delle uova tanto nella gallina siciliana che in quella tripolina è regolarmente distribuita in tutto l’anno, perchè non esiste un vero arresto della fetazione, tranne per le galline tripoline nel caso diventino chiocce.
La muta non ha carattere appariscente perchè essa avviene gradatamente ed insensibilmente: le penne, infatti, che cadono sono immediatamente sostituite dalle nuove, e l’animale conserva sempre la sua livrea come d’ordinario e, tranne nella regione del collo che qualche volta è del tutto nudo, il resto del corpo è sempre ben coperto di piume.
Questa muta così graduale non apporta nelle galline alcun malessere e molte di esse continuano anche durante questo periodo a produrre con regolarità le uova.Mia prima cura per popolare i pollai di animali di certo merito fu quella di esaminare i polli indigeni, acquistarne un certo numero e renderli per quanto era possibile uniformi sia nel colore del piumaggio, che nello sviluppo e nella conformazione. Si costituirono con ciò i primi gruppi principalmente con polli a piumaggio di una certa uniformità. Si ebbero così gruppi di polli bianchi, di polli neri e di polli dorati.
Dove però è stata in principal modo fissata la mia attenzione è sul gruppo di galline bianche, che si è formato più facilmente, perchè sino dalle prime covate si notata una certa distinzione nei vari soggetti di allevamento. I caratteri negativi che ho già eliminati e che si ripetevano con maggior frequenza erano: il ciuffo, le penne agli stinchi ed una macchiolina nera o scura alla base del collo od inizio dorso (macchia però che col crescere degli animali e spesso alla prima muta scompariva del tutto).
Quattro gruppi, ciascuno di 10 capi, oltre dei rispettivi galli si trovano attualmente (1929-VII) nei pollai di Sidi-Mesri.
L’uniformità oramai è quasi perfetta, i galli poi sono di una distinzione veramente marcata.
Mentre ho continuato lo studio e le ricerche intorno alla gallina indigena tripolina, non ho tralasciato di introdurre un gruppo di galline italiane, ma di provenienza da località quasi similare alla Colonia,ed all’uopo la mia attenzione si è rivolta alle galline siciliane e specialmente al tipo da me selezionato a Palermo sin dal 1913.
La documentazione sulla Siciliana è ricchissima ecco alcuni autori che ne parlano, la cresta rimane sempre a forma di una corona , la colorazione è stata sempre un carattere variabile .
Mazzon (1890) – Colorazione poco definita, da un lato simile alla leghorn bruna, dall’altro paragonata all’amburgo argentato nel gallo e con petto pagliettato nella femmina.
Tucci – dorata
Faelli (1923) – Dorato (preferibile), bruno, pernice rosso, pernice giallo.
Manuale di avicoltura (anni 40) – Dorato, pernice rosso, pernice giallo.
Clementi (riporta Tucci) – Dorato in varie gradazioni, giallo pernice, rosso pernice.
Mazzon (circa 1930) – Dorato (collare, dorso, copritrici giallo oro, remiganti e timoniere nere), con femmina più scura sul modello del pernice rosso.
Giancarlo Pozzi (1961) – Gallo: testa rossa, collo, dorso e sella arancione, petto baio rossastro, coda nera,penne cappa camoscio scuro pagliettato, remiganti primarie nere orlate di baio, secondarie baie marcate di nero. Femmina: camoscio dorato,penne della ali, dorso, petto con pagliettatura.
Cortese (1969) – Dorato rosso
Cornoldi (1948) – Rosso con remiganti e timoniere nere.
argentato nel gallo e con petto pagliettato nella femmina.
Schicchi – Dorata
Cresta preferibile corona circolare e coppa
La Siciliana all’estero
Sicilian Buttercup
La razza fu selezionata in America dal club appositamente costituito, si occuparono di stabilizzare la colorazione che presentava un tipo di perniciato particolare che formava delle piume con macchie nere a forma di goccia presenti ancora nella siciliana .Quella colorazione unica in tutto il mondo ha preso lo stesso nome della razza in America mentre in Italia si chiama Oro a fiocchi. In America fu selezionata anche la bianca .
La selezione portò l’orecchione a essere completamente bianco e ci riuscirono con molte difficoltà ma ancora oggi non è raro vedere Buttercup con orecchioni macchiati di rosso. L’Inghilterra invece volle selezionala con orecchione bianco con tollerato il rosso, ebbero lo stesso problema. In Sicilia rimase con orecchione misto e anche se la maggior parte dei galli hanno l ‘orecchione rosso le galline invece sono rare e sono in maggioranza con orecchione bianco.
La selezione inglese riporta l’orecchione bianco ma tollera il rosso
La razza Siciliana
Selezione, diffusione e allevamento
La siciliana negli anni 80 era considerata scomparsa, solo pochi appassionati le allevavano per diletto e qualche contadino nelle zone interne, nell’entroterra non ha mai avuto grosse problemi perchè competitiva con gli stessi ibridi commerciali per la produzione di uova. Il problema del contadino è stato l’incubazione delle uova, infatti essendo un ottima ovaiola non ha attitudine alla cova. La cova è stata spesso affidata ai colombi e ai tacchini leggeri. Questo ha permesso la conservazione della razza ma non la giusta selezione, spesso sono state incubate uova di primo ciclo piccole per metterle in cova e ne causato una diminuzione di taglia. La taglia della Siciliana nel recente passato è stata medio grande essendo i galletti utilizzati anche per la carne, i galletti giovani sono stati utilizzati per un antichissima ricetta nissena, molto conosciuta appunto “il pollo alla nissena” la carne ha il sapore delle giovani pernici, un gusto che richiama al passato e molto apprezzato dagli esperti culinari.
Ricetta del pollo alla nissena
1 pollo di circa 1,5 kg, una carota, una costa di sedano, un mazzetto di prezzemolo, una cipolla, 100gr. di caciocavallo grattugiato, 400 gr. di pangrattato, 2 limoni, origano, olio, sale, pepe.
Lessate il pollo in una pentola con la cipolla affettata , il prezzemolo tritato, la carota e il sedano a pezzetti, sale e pepe quanto basta. Appena cotto, tagliate il pollo a pezzi, asciugateli e passateli in un battuto di olio, origano, sale, pepe e succo di limone. Passate poi ogni pezzo di pollo nel caciocavallo grattugiato e infine nel pangrattato. Disponete il pollo in un teglia unta d’olio e mettete al forno per circa quaranta minuti a 180°. Servite caldo.
Molto apprezzata la variante delle cosce e ali, fritte in olio bollente .
Questa ricetta è stata un modo per apprezzare la carne saporita dei galletti anche se rimane un ovaiola.
Le uova sono bianche e hanno un peso variabile da 45 -60 gr. La caratteristica interessante è che la muta naturale spesso è lenta e gli permette di deporre anche con a stessa e la ferma naturale avviene in pieno inverno con temperature rigide. Nella selezione dell’orecchione rosso l’uovo si scurisce assumendo un colore più bruno.
La muta forzata è molto facile da fare essendo delle ovaiole di campagna non amano essere stressate e dunque sufficiente rinchiuderle e variare le ore di luce o qualche altro piccolo accorgimento per bloccare l’ovodeposizione.
La rusticità e l’auto alimentarsi è una caratteristica che la rende autonoma e competitiva con altre razze, infatti è preferibile non alimentarla con mangimi artificiali che spesso anzi ne causano una forma di allergia alla gola causata dalla polvere contenuta negli stessi. La sua alimentazione naturale sono i campi aperti e gli scarti di lavorazione dei cereali, molto apprezzati gli scarti della lavorazione del frumento, allevare una siciliana in batteria o in un pollaio confinato e come tenere un leone in gabbia e spesso è controproducente facendo diventare molto nervosi soprattutto i giovani galletti.
L’ideale e consentigli un approccio naturale e quasi selvatico che gli permetta di esprimersi nel pieno delle proprie attitudini selezionate per millenni .
Panoramica della razza
Come abbiamo detto la storia è fatta di documenti e i documenti fanno la storia, questa razza è ampiamente documentata è un pezzo di storia della Sicilia e per questo deve essere tutelata al pari di un monumento, un monumento molto antico che viene dall’Egitto e passa per i Greci e Romani se ne occupano tutte le civiltà non ultima i Borboni nel Regno delle due Sicilie facendo un grosso allevamento in provincia di Palermo, ma la conservazione del pollo rustico avviene soprattutto nel centro Sicilia per via di vari fattori. Negli ultimi anni sono nati allevamenti amatoriali di appassionati per esposizione che si sono accorti della razza abbastanza recentemente, la videro per la prima volta, credo nel 2010 e hanno cominciato una loro selezione di un pollo che non ha preso in considerazione la lunga storia della Siciliana, spesso associandola alla Livorno e alla tipologia mediterranea, sono nate nuove colorazioni, la nera e la blu, la cresta ha perso la sua classica forma diventando doppia.
Molti allevatori iniziarono a incrociarla con italianer collo oro sper produrre soggetti esteticamente in standard morfologico, causando danni irreparabili. Trovare ceppi non inquinati da altre razze permette una selezione in purezza che non riserva sorprese e cosa importate ci permette di ritornare alla razza economicamente vantaggiosa e con duplice attitudine.
Come è successo per altre razze i ceppi puri sono in numero veramente piccolo e con grossi problemi di consanguineità, ma questo non deve scoraggiare anzi come vedremo è pure un vantaggio.
La diffusione oggi è molto aumentata grazie ai mezzi moderni quali, forum tematici social ecc comincia a prendere piede in molte aziende agricole, grazie al lavoro di T.R.S.
Nel centro Sicilia un grosso progetto sperimentale è partito e ha dato molta soddisfazione al proprietario ,incentrato sulla produzione di uova.
Il progetto che preveda l’allevamento libero potrebbe essere il futuro per la razza, che da il massimo in queste condizioni.
La popolazione oggi di tutte le galline siciliane è sicuramente superiore alle migliaia, anche se i ceppi puri sono molto pochi potrebbero essere utilizzati per migliorare la situazione della popolazione.
Cenni di genetica
Cresta
La lunga storia ne ha fatto una razza dal punto di vista genetico unica, una razza che
ha una cresta derivata da una mutazione del locus DD che prende il nome Dc.
Molti gli scienziati che si sono espressi sulla cresta della siciliana ,ne ricordiamo alcuni Lewis, Somes ,ASMUNDSON University of British Columbia, Morley ecc .
Gli scienziati sono d’accordo che la cresta coronata nasce da una mutazione del locus DD, che può contenere due diversi tipi di geni il Dv e il Dc, il Dv è quello che regola la cresta a cornetti il Dc quello della coppa. Il gene Dv è un potente sdoppiatore e per questo che nella selezione vanno evitate le doppie creste perchè sono regolate da un gene diverso. Una cresta semplice è sdoppiata dal gene Dv che ne causa differenti fenotipi. (2s) un espressione spettacolare del gene Dv si ha nella Cornuta di Caltanissetta, una razza autoctona non riconosciuta del centro Sicilia che ne esprime il massimo del fenotipo.
Colorazione
La colorazione è stata studiata a fondo fin dal’ ottocento, servirebbero studi genetici con le attuali tecniche per capire se si tratta anche qui di una mutazione del locus EE, molti autori nella tabella delle mutazioni del nero mettono il gene Ebc per indicare la mutazione della Siciliana. Ebc è una base genetica che con l’interazione di altri geni permette il formarsi della colorazione. Nel caso della Buttercup americana si ha il gene Db che è un schiarente del nero.(3s) Degli studi sugli aminoacidi coinvolti sono stati fatti da uno scienziato giapponese, ma non aveva le siciliane come oggetto di studio. |||Molecole di studio (E (Glu92Lys e Met71Thr) ,( Glu92Lys, Met71Thr +modificatori) |||
Esperimenti in campo utilizzando una una Livorno commerciale che porta il gene Db ha portato la nascita di fenotipi molto simili alle Buttercup cosa che non avviene utilizzando razze che hanno diverse mutazioni come il perniciato o il selvatico della stessa Livorno .
La documentazione storica parla sempre di “Dorato” ma non si riferisce a quello che attualmente viene chiamato collo oro.
Il ritrovamento di ceppi puri della cornuta di Caltanissetta però suggerisce che la colorazione sia il selvatico bruno senza oro nelle lanceolate. La ricerca della base genetica richiede molta attenzione e tempo, infatti va fatta anche con incroci per stabilire i rapporti di dominanza. Nella teoria e+ dovrebbe essere dominante questo è lo schema delle dominanze .
E | estensore del colore |
ER | bruno dorato |
eWh | frumento dominante |
e+ | dorato |
eb | perniciato |
es | speckled |
ebc | buttercup |
ey | frumento recessivo |
Dunque in teoria fissare una colorazione il dorato dovrebbe essere semplice cosa invece che non avviene con semplicità.
Criteri di selezione
La selezione di questa razza come abbiamo visto è avvenuta per secoli e secoli, il voler riselezionare la razza vorrebbe dire forzare un patrimonio genetico della stessa razza, anche l’incrocio con altre risulterebbe difficoltoso per via della unicità della razza, la selezione deve limitarsi a correggere difetti troppo evidenti nella sua essenza ,colorazioni indesiderate e soggetti troppo piccoli sono i più comuni difetti ma non dimentichiamo che la cresta come nella Buttercup deve essere a forma di una corona circolare, come il fiore e dunque le doppie creste devono essere eliminate. La colorazione bianca è recessiva, e in molti casi se si alleva in consanguineità stretta esce fuori dalle selvatiche, è l’unica colorazione accertata dalla nostra associazione, dopo il dorato dalle fondi storiche, altre colorazioni, come la nera e la blu non hanno valenza storica e si tratta di incroci recenti non ancora stabilizzati che portano con se molti difetti. La cosa su cui puntare economicamente sono le uova, sulle uova c’è molto da selezionare e richiederà qualche anno, esse sono bianche ma a causa dell’orecchione che viene richiesto rosso spesso sono di un bianco sporco e non calce come dovrebbero essere. L’uovo per le incubate deve essere scelto con cura è consigliato usare galline maggiori due anni e minori di sei anni e iniziare appena ricominciano a deporre ,dopo il fermo invernale che nella siciliana non è un proprio fermo. L’uovo è preferibile di forma allungata con le due punte ben evidenti e quello della camera d’aria molto meno arrotondato rispetto all’altra punta.
La selezione è preferibile farla con ceppi consanguinei che fanno riemergere i difetti e poi dopo 5-6 generazioni un accoppiamento un gallo proveniente da una linea conosciuta . L’alta consanguineità causa spesso il riemergere di caratteri nascosti e dunque normale se si trovano piume agli stinchi, becchi storti ,dita storte ,cecità ecc è un compromesso che si deve avere per selezionare la razza e fissarla come era qualche decennio fa .
In sintesi oggi bisogna puntare sulla selezione dell’uovo soprattutto nella forma e dimensione, questo porterà anche un aumento di peso in poche generazioni. La colorazione sulla graduazione del selvatico bruno, più o meno curo può aspettare, invece lacresta bisogna essere intransigenti e puntare sulla rotondità che è l’unica forma fissabile.
La colorazione denominata collo oro è un invenzione recente che vorrebbe assimilare la gallina a ceppi mediterrani come la Livorno, ma come abbiamo visto è di derivazione asiatica. La colorazione collo oro presuppone che sia fissata sulla mutazione del nero e+(selvatico) che con il gene oro e altri geni che ne regolano la pepatura e forma la colorazione, questo tipo di mutazione si sposa bene con tarsi gialli, invece la siciliana ha i tarsi verdi che è un colore intermedio tra il grigio e il giallo. Il tarsi grigi si sposano bene con le mutazioni del perniciato ,questo fa pensare che la razza siciliana già di suo ha una colorazione intermedi, infatti il fenotipo attualmente può essere suddiviso in due, uno chiamato “selvatico bruno” e l’altro il “selvatico melanizzato”.
La selezione molto dura e accurata che è durata 4 anni con la schiusa di 3240 uova ha dimostrato che da ceppi molto antichi è possibile riselezionare la buttercup e ottenere la colorazione oro a fiocchi neri .Alla luce di questi fatti è possibile affermare che la siciliana fu selezionata con questa colorazione ma partirono da ceppi con la colorazione selvatica .
Selvatico Bankiva a confronto con la siciliana .
La nostra associazione non forzerà mai questa colorazione ,migliorerà il selvatico ancestrale e selezionerà anche quella melanizzata ,inoltre dalle selezioni stanno nascendo galli a petto rosso probabili reminiscenze del passato che la ricollegano alle Buttercup americane .
Conclusioni sulla colorazione
Attualmente non esistono soggetti selezionati con la colorazione collo oro che ricordo deve essere uguale alla razza Phoenik .
Le colorazioni nere e blu non sono fissate nella razza.
La cresta doppia è un grave difetto di selezione che non porterà mai a fissarla come si deve.
E chi non fa come fo io, sarà spennato come lo gallo mio.(Proverbio del principe Galletti) .
Colorazioni molto simili vediamo le differenze
Siciliane colorazione selvatica
Consigli per la selezione :
CEPPI -LINEE -RINSANGUO. Il ceppo è l’insieme degli animali che discendono da un medesimo capostipite, la linea è l’insieme di animali che hanno in comune lo stesso vincolo di parentela .All’interno di un pollaio per mantenere il ceppo è indispensabile costruire almeno due linee differenti ,che saranno il minimo per per poter allontanare la consanguineità del ceppo. La selezione del ceppo permette un controllo mirato e la conoscenza di tutti i caratteri compresi quelli nascosti. Allevare un unico ceppo e diverse linee assicura una selezione mirata,
——————DIFFIDATE DA CHI RINSANGUA CON CEPPI DIVERSI !—————————-
Studi scientifici di riferimento .
(1s) Chi-Sheng Chang
A global approach of chicken genetic diversity in Taiwan combining phenotypes and molecular markers
(https://tel.archives-ouvertes.fr/pastel-00602320/document)
(2s) INHERITANCE OF SIDE SPRIGS Data on the Inheritance of Side Sprigs on the Combs of Single Comb White Leghorns S. ASMUNDSON University of British Columbia
https://docs.google.com/file/d/0B4AI4rWwlagHMzV0bDB6UUU2Tk0/edit
(3s)GENETIC CONTROL OF MELANIN PIGMENTATION IN THE FOWL
J. Robert Smyth, Jr.
Department of Veterinary and Animal Sciences
University of Massachusetts
Amherst
http://www.poultryscience.org/docs/pba/1952-2003/1976/1976%20Smyth.pdf