L’abbiamo in Sicilia “u pumidru!” questa è davvero piccola si trova nel nisseno .

Varcocu pircocu)
(Albicocco Percoco)
Varietà tardiva di albicocco recuperata nel centro Sicilia .
Questa varietà somiglia molto alla pesca varietà percoco ,anche le dimensioni sono abbastanza grosse .Ho trovato un paio di alberi che superano i 50 anni l’anno prossimo li recuperiamo .

(Settimmucca) Setteimbocca, la pera più piccola e dolce .Pare che se ne possano mangiare 7 tutte insieme .

“Anzalori”, Azzeruolo rosso varietà locale nissena .(foto di Amico )

Pistacchio di Serradifalco (Cl)
Invasi dal pistacchio iraniano senza gusto ,una delle varietà più gustose si trova a Serradifalco (Cl)

Sbergio bianco
Anni fa era coltivato nel nisseno adesso è quasi scomparso . La foto è indicativa quello nostrano ha la penuria e pezzatura superiore .

Nespolo di Trabia (Pa) ,
niente a che vedere con quelle importate dalla Spagna .

Le susine bianche di Monreale
Sono piccole, a buccia giallo chiara e dolcissime: una varietà si chiama Sanacore, perché l’aromaticità ed il sapore le fanno attribuire la capacità di dare piacere, oltre che al gusto, anche al sentimento, l’altra si chiama Ariddu di core (ovvero: seme a cuore) per la forma caratteristica del seme che richiama il cuore. La sanacore si raccoglie a partire dalla prima decade di luglio fino alla metà di agosto, la ariddu di core invece è tardiva e particolarmente zuccherina. I frutti, che piegano fino a terra i rami degli alberelli, si raccolgono dalla metà di agosto fino ai primi di settembre. Entrambe sono delicatissime: durante la raccolta è necessario manipolarle il meno possibile per non intaccare la pruina, ovvero la patina bianca che le ricopre.

Sorbe

Frutto quasi dimenticato che meriterebbe molta attenzione .Con le sorbe è possibile preparare bigné, passate, confetture, crostate, decotti e possono anche essere “cotte nel vino” proprio come si fa con le percoche. Le sorbe possono essere anche essiccate al sole per poi essere consumate successivamente, al pari delle prugne secche; è possibile preparare sorbetti al naturale, addirittura privi di zucchero.
Interdorato di Messina
L’Interdonato è una pianta di limone ottenuta dall’innesto tra Cedro e Limone. L’innesto sarebbe stato attuato verosimilmente negli anni compresi tra il 1875 e il 1880 dal colonnello Giovanni Interdonato nel suo agrumeto in contrada Reitana di Alì Terme, centro lungo la fascia costiera jonica della provincia di Messina.
Appassionato agrumicoltore, l’ufficiale eseguì circa 200 innesti ad occhio su piante di melangolo, introducendo ad di sotto della incisione a T, praticata sul soggetto, uno scudetto costituito da due semigemme coincidenti perfettamente ed unite nel senso longitudinale, e cioè una semigemma di cedro e l’altra di limone.
Vi sono molteplici teorie secondo le quali il carattere autoctono della cultivar Interdonato è, comunque, da attribuirsi ad una combinazione di fattori naturali ed antropici peculiari dell’areale di coltivazione e non riproducibili altrove.
Caratteristiche organolettiche
Le caratteristiche del frutto sono la pezzatura medio-elevata, compresa tra 80 e 350 grammi, la forma tipicamente ellittica con umbone pronunciato e cicatrice stilare poco depressa; l’epicarpo sottile, poco rugoso con ghiandole oleifere distese; il colore che all’inizio della maturazione commerciale è verde opaco per poi virare sul giallo, la polpa, di colore giallo, tessitura media e deliquescente con semi rari o assenti ed il succo, infine, con resa non inferiore al 25% e acidità totale inferiore al 5% (nella foto a destra, foglie e frutti interi e divisi).
Areale di produzione
La zona di produzione tradizionale comprende i comuni di Messina, Scaletta Zanclea, Itala, Alì, Alì Terme, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Fiumedinisi, Pagliara, Mandanici, Furci Siculo, S. Teresa di Riva, Letojanni, S. Alessio Siculo, Forza D’Agrò, Taormina, Casalvecchio Siculo, Giardini Naxos e Savoca.